“Yesterday and Me” – Kayla Ray (2018)

Ci sono voci che appena le ascolti ti lasciano qualcosa, non solo perchè sono belle, suadenti ma perchè sanno raccontare le difficoltà della vita con disarmante abilità. Ecco la voce di Kayla Ray, texana di Waco, è così, sembra sottile delicata ma ha la forza delle grandi cantanti country del passato e si può dire che oggi è lei riferimento per ogni cantante country indipendente che vuole cimentarsi con questa avventura, nonostante la giovane età. Assieme ad Erin Enderlin e Sunny Sweeney, Kayla può essere considerata uno dei migliori prodotti della musica americana femminile degli ultimi anni. Questo splendido disco (ed ultimo per ora, singoli a parte) era il suo secondo ed è composto da 12 pezzi (fra i quali solo due a firma non sua), quindi è lungo ma scorre via veloce. La produzione è affidata all’amico Jason Eady e il suono del disco lo dimostra, si vede la mano dell’autore texano, uno che con suoni asciutti, acustici e mai artefatti, si è creato un sound riconoscibile, personale ed efficace. Un country senza fronzoli e tanta polvere. Violini, pedal-steel e tanta vita vera. Ecco il segreto che Kayla Ray custodisce nella sua scrittura, storie malinconiche, anche drammatiche e di speranza, quello che il country dovrebbe essere. Per questo il suo successo negli anni è stato genuino, apprezzata dai fans ma anche dagli addetti ai lavori, ha aperto i concerti di tantissime superstar come Cody Jinks, Whiskey Myers, Turnpike Troubadours, Erin Enderlin e tantissimi altri. Ha calcato i palchi più importanti del paese e la sua musica è arrivata fino al di qua dell’Oceano, anche se ovviamente in Italia è pressoché sconosciuta. Il disco si apre con una canzone non sua, Rockport e l’influenza del country classico è lampante, quasi un suono alla Willie Nelson, una storia di fughe dai propri demoni che corrono sempre più veloci di noi. Un pezzo semplice ma dannatamente efficace e la voce della cantante è come l’acqua cheta che distrugge i ponti. Delicata, mai sopra le righe ma incisiva e intensa. Camel Blues è una lenta cavalcata che la pedal-steel avvolge di quella malinconia tipica del country, amori finiti e colpa da spartirsi. La tensione è spezzata dallo  scatenato honky tonk di Hell of a Day to Drink all Night, bar e bevute e la sua voce che si fa più potente per seguire un ritmo scatenato fra chitarra slide e le assi di un bar. Divertente e credibile. Il sapore dei classici emerge ad ogni ascolto, è un merito sapere riportare alla mente suoni che hanno fatto la storia e la cover di Keith Whitley, Once a Week Cheaters, è lì a dimostrarlo. Suono che più country non si può e un duetto con il collega Colton Hawkins che completa alla perfezione la voce di Kayla, lei delicata, lui profondo e potente. Il ritmo si scatena ancora nella divertente Pills, ironica e irriverente è una specie di ode ai farmacisti e alla prescrizione di pillole. Kayla Ray è a suo agio sia nei lenti strappalacrime, sia nei brani per ballare e scatenarsi, una Loretta Lynn del nuovo millennio. Ancora amore nella title-track, suadente e malinconica ragiona sui cambiamenti che il tempo porta sulle relazioni mentre ci si avvia alla fine del disco, che si chiude con il dolce ricordo dei nonni in 1963, una ballata sorretta da uno splendido lavoro di pianoforte, che piano piano cresce e porta una ventata di speranza e sorrisi. Come dicevo la produzione di Eady lascia davvero il segno, lui è uno dei pochi che può far suonare un disco con solo chitarra acustica e violini, davvero pieno e mai noioso. Un disco che vi farà scoprire un’artista davvero notevole, classica ma con un tocco originale moderno, i lidi sono quelli del country più vero e puro, mai noioso e sempre ancorato alle difficoltà della vita ma vissuta con speranza per il futuro.

Buon ascolto

Trex Willer

(a questo link potete trovare nel blog la traduzione inglese dell’articolo : https://www.trexroads.com/yesterday-and-me-kayla-ray-2018/ )

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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