Washington DC : il Campidoglio coperto, la Casa Bianca, il temporale e gli spazi immensi

 

Ci sono giorni che ricordi per sempre e quelli legati a viaggi indimenticabili lo diventano per forza, aggiungeteci la compagnia degli amici di una vita e allora avrete la giornata (quasi) perfetta. Dico quasi perché è stata caratterizzata da alcuni “accadimenti” esterni che l’hanno diciamo, resa unica (la foto sopra forse spiega uno dei fatti…)  ma forse per quello ancora più speciale. 8 giugno 2015 ecco la data, sono passati anni ma è come fosse accaduto ieri. Il viaggio era un’idea folle che ci era venuta per arricchire il nostro già fantastico viaggio a New York City di una settimana. Cosa fare dopo aver visto le principali attrattive di Manhattan? Coney Island? Cascate Niagara? tanti pensieri, tante idee ma poi pensando a una meta che probabilmente non avremo avuto più possibilità di vedere tutti assieme, perchè non tentare la pazza idea della Capitale degli States in giornata? Una giornata che sarebbe stata pesantissima, infinita dopo il viaggio di 4 ore e 15 minuti in bus ma, grazie all’insistenza e alla lucida follia dei miei due compagni di viaggio Luca e Paolo, una giornata che avremmo ricordato per sempre.

Avevamo scelto la compagnia MegaBus, che a prezzi stracciati effettua tratte da New York verso tantissime città partendo dalla fermata vicino alla 34esima Strada all’altezza della 11esima Avenue, partenza ore 6 e arrivo alla stupenda Union Station di Washington DC alle 10.15 e ritorno alle 19 con arrivo previsto circa alle 23.15 a Manhattan. Come detto giornata infinita ma un’avventura magica. Avevamo pochissimo tempo e dovevamo scegliere le cose principali da visitare o almeno da fotografe per vantarsi per sempre con un io ci sono stato. La Capitale dell’Unione è una città enorme ma il centro nevralgico, quello politico e quello degli edifici e musei da vedere e immortalare è relativamente circoscritto anche se le distanze dalla piantina non si percepiscono e sono davvero delle camminate interminabili anche se estremamente affascinanti. Arrivati alla Union Station (foto sopra) che è a nord-est del Campidoglio ci siamo subito diretti alla Cupola, a quell’edificio talmente dentro le nostre vite di cinefili e americanofili che quasi conoscevamo già e qui la prima sorpresa negativa che però avrebbe reso unica la nostra visita : era in ristrutturazione e quindi niente bianco scintillante, niente foto perfette e delusione cocente. Dopo anni posso dire di essere fra i pochi turisti ad avere visto Capitol Hill coperta, unica nel suo genere ma anche motivo per tornarci.

La passeggiata sotto un sole caldo e un cielo limpido è stata meravigliosa, delle location davvero uniche, strade immense che per attraversarle dovevi aspettare due semafori e poi gli edifici imponenti eleganti : la Biblioteca del Congresso, la Corte Suprema, l’FBI Hoover Building e poi lo stupendo prato del National Mall che introduce la vista dell’iconico obelisco che risponde al nome di Washington Monument, una passeggiata sognata una vita che dalle foto non rende l’idea ma che arrivati al monumento è solo l’antipasto di quello che vi aspetta oltre. Proseguendo si trova uno dei memoriali più belli che mi è mai capitata la fortuna di vedere e cioè il World War II Memorial.

Dedicato ai numerosi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, una stupenda fontana centrale e ai lati gli archi dedicati alle due parti della guerra lato Atlantico e lato del Pacifico, emozionante, le foto non rendono davvero giustizia a questo capolavoro con le 4.048 stelle d’oro ciascuna rappresentanti 100 americani caduti. Un progetto terminato e aperto al pubblico da poco (2004) ma che è già un’icona della capitale. Proseguendo verso ovest si trova il lago artificiale Reflecting Pool che è l’anticamera del Lincoln Memorial, un mausoleo di ispirazione dorica che nel suo ingresso presenta una statua di Abrahm Lincoln che avrete visto in centinaia di film e serie tv : ecco dal vivo è impressionante.

Così come lo è immaginare il discorso di Martin Luther King (il famoso I have a dream, celebrato qui con un’iscrizione) davanti alla folla oceanica antistante e lungo la Reflecting Pool. Ai lati della Pool ci sono poi altri due memoriali quello della Guerra di Corea e quello della Guerra del Vietnam.

Quest’ultimo è il più amato e imponente, prima una statua raffigurante dei soldati e poi il ben più emozionante Wall con l’impressionante susseguirsi di nomi di giovani caduti. Da brividi. Vi ritroverete a passeggiare con gli occhi sbarrati e le memorie degli smartphone o fotocamere piene, foto a profusione e incredulità di fronte a tanta immensità e a tanti monumenti tutti indimenticabili. La nostra visita non è stata lenta e tranquilla e se avete più di un giorno (consigliato vivamente) ci sono tantissime cose da visitare che per il tempo tiranno abbiamo dovuto purtroppo saltare come la visita alla Libreria del Congresso o il pranzo nel ristorante gestito da nativi americani, il Mitsitam Food and Cafè dove servono il cibo tradizionale dei nativi appunto, ma non abbiamo potuto saltare la visita al Cimitero di Arlington, dove riposano i caduti delle Forze Armate americane e anche di personalità di spicco della storia del paese.

Per arrivarci ci sono varie opportunità, una passeggiata oltre il fiume Potomac lungo l’Arlington Memorial Bridge ma noi esausti per la giornata abbiamo optato per un taxi, che per pochi dollari ci ha portato all’ingresso del cimitero. Anche qui quello che avete visto nei film e in tv non rende l’idea. E’ davvero immenso e le ordinate e sterminate file di lapidi bianco accecante lasciano un senso di smarrimento sensoriale che poche volte ho provato e poi la vista del memoriale di Iwo Jima, la bandiera issata sulla collina e quegli uomini che rischiarono la vita per un oggetto che significava tutto per loro. Una vista che impressiona, mi ripeto, per la grandezza, è difficile pure fargli una foto tanto è immenso e magnifico questo monumento. Forse il luogo che mi è più rimasto nel cuore.

Altra visita, solo dall’esterno purtroppo perchè non ci eravamo mossi per la prenotazione della visita guidata che è possibile ma solo su prenotazione e previa accettazione, è quella all’edificio più famoso del mondo e centro di potere e cioè la Casa Bianca. La vista è spettacolare sia sul lato nord che sul lato sud, anche da lontano impressiona, forse più per quello che rappresenta che per l’edificio in sé. Quanti Presidenti l’hanno abitata, quanti capi di stato hanno varcato la soglia, quanti momenti di storia vera. Gira la testa a pensarci e potete immergervi almeno in parte in tutto questo visitando il White House Visitor Center, dove ci sono le repliche dello Studio Ovale e la storia dei vari abitanti della Casa Bianca, nomi mappe e date.

Un viaggio che non è come la visita vera e propria ma è assolutamente da non perdere se non avete avuto la fortuna e la prontezza di prenotare con anticipo siderale la visita guidata più invidiata di tutte.

 

Il tempo era stato clemente fino al tardo pomeriggio estivo, ma poi dopo che prendendo un taxi avevamo deciso di visitare almeno una volta nella vita il quartiere di Georgetown, l’Università, i locali caratteristici, la scala de L’Esorcista, siamo stati sorpresi da un temporale estivo davvero intenso che ha rovinato in parte la visita in quella parte elegante e vitale della Capitale, dove vivono anche molti diplomatici e agenti federali. Una visita alle fine  davvero indimenticabile, parte di un viaggio che lo era già stato altrettanto, ma quella sarà un’altra storia che racconterò volentieri in un altro articolo e quindi seguitemi!! Una giornata folle, se vogliamo, ma come dicevo quasi perfetta che però mi ha fatto venire ripensandoci ora, quella voglia, un giorno chi lo sa, di ritornare nella capitale dello Stato che amo perchè ne rappresenta appieno l’immensità e la magnificenza. Goodbye DC.

 

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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