“United” (regia di James Strong, 2011)

Questo film di James Strong del 2011 per me rimane un mistero. Mistero su come mai non abbia avuto lo stesso successo di altri film su storie di calcio molto più celebrati, mistero su come una nazione come la nostra, che vive di questo sport , non lo abbia mai “importato” linguisticamente. Domande senza risposta che non intaccano la qualità emotiva e visiva di questo film pensato per la tv dalla BBC. La storia da cui prende ispirazione il film è una delle più tragiche ed eroiche della storia del calcio : la tragica fine del grande Manchester United di Matt Busby, I Busby Babes, vittima di un incidente aereo il 6 febbraio 1958 a Monaco di Baviera, di ritorno da una trasferta di Coppa dei Campioni e l’eroica rinascita dei sopravvissuti. Il film si apre con la pista di Monaco, il sangue e due sopravvissuti, per far “assaggiare” il dramma allo spettatore ma poi la narrazione torna indietro di due anni agli inizi della leggenda dei Busby Babes. Una squadra dove un giovane ed esuberante Bobby Charlton, interpretato alla grandissima dal giovane attore di talento Jack O’Connell, cerca di farsi largo nella prima squadra dove esordirà alla grande e il mitico allenatore Matt Busby, a cui il grande attore Dougray Scott rende pienamente giustizia, elargisce perle di saggezza calcistica e lotta con la Federazione inglese per i suoi bimbi. Largo spazio anche alla figura del suo assistente Jimmy Murphy, forse la prestazione migliore di attore del film ad opera di David Tennant, che con carisma e grinta sprona la squadra. Questi sono i protagonisti principali su cui hanno puntato gli sceneggiatori, una scelta narrativa che andava fatta. Una scelta che ha provocato critiche dalle famiglie degli esclusi o trattati marginalmente, anche se gli sceneggiatori hanno chiarito che non trattandosi di un documentario ma di un film, gli espedienti narrativi devono essere rispettati. Qualcuno soprattutto, ha storto il naso sul fatto che probabilmente il giocatore più forte di quella squadra e che, se non fosse morto per le ferite riportate, sarebbe diventato uno dei più forti di sempre, il centrocampista Duncan Edwards, è stato trattato superficialmente ma il regista ha il compito di scegliere una storia. Scelte che condivido, come quella che ha fatto tralasciando quasi totalmente l’aspetto calcistico della vicenda, il calcio non è uno sport cinematografico, è difficile renderlo reale in una finzione di celluloide, non è il football americano o il baseball. Questo film come dice il titolo parafrasando il nome del Manchester è un film sull’unità, sulla forza di un gruppo di giovani uomini e sulla capacità di farsi forza uniti per sopravvivere a tragedie e ripartire. Per questo motivo il personaggio di Murphy è il principale volano per far decollare la storia, è lui il collante che permette al club di rinascere dalle ceneri di quella notte maledetta. Non è un film sul calcio ma sulla passione che questo sport trasmette da generazioni a giovani uomini e che permette loro di trovare il loro posto in un mondo che probabilmente in alcuni casi li avrebbe emarginati. La ricostruzione storica dell’Inghilterra degli anni ’50 è resa perfettamente e anche quella di uno sport che non era il fenomeno pubblicitario e monetario odierno, dove le pesanti maglie erano senza sponsor, gli scarpini tutti uguali erano rovinati da terreni impervi e lucidature continue, i giovani calciatori dovevano fingere di avere un lavoro stabile per rimorchiare le ragazze nei locali che non erano attratte da chi giocava a calcio per vivere, anzi. Un mondo lontano anni luce da oggi, purtroppo, dove la passione era la sola benzina nel motore di questi ragazzi, una passione che per molti di loro ha significato incontrare la morte o ferite gravissime quella tragica notte del febbraio del 1958. Un film che ha tutto per essere annoverato fra i migliori film sul calcio mai girati, purtroppo se lo volete vedere dovrete accontentarvi della lingua originale con sottotitoli non italiani ma se non è un problema insormontabile per voi, potrete gustarvi un bellissimo film emozionante e credibile, ingiustamente ignorato dal nostro paese.

Buona visione.

Trex Willer by http://www.magazzininestistenti.it

(potete trovare la versione originale dell’articolo pubblicata sul sito a questo link : http://www.magazzininesistenti.it/james-strong-united-2011-di-claudio-trezzani/ )

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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