“Rory Gallagher – Il Bluesman Bianco Con La Camicia A Quadri” – Fabio Rossi (ed. Chinaski, 2017) : un libro necessario per uno degli eletti

Ci sono degli artisti e dei musicisti che per qualche strano motivo o allineamento negativo degli astri, non sono riconosciuti per il talento e l’importanza che hanno avuto durante la loro esistenza e soprattutto alle nostre latitudini non hanno mai raggiunto vette di fama e classifiche (questo ultimo punto mi pare un merito ma tralasciamo). Ecco uno di questi musicisti è stato certamente Rory Gallagher, irlandese da Ballyshannon che dalla seconda metà degli anni ’60 ha stupito il mondo con la sua Fender e il suo talento cristallino, il suo blues rock contaminato dal Delta ma arricchito della rabbia del popolo. La prima reazione quando si ha in mano questo libro scritto da Fabio Rossi, se siete come il sottoscritto un amante della musica di Gallagher, è un bel “ci voleva!”. Ci voleva perchè la sua storia merita di essere conosciuta e tramandata e nel Bel Paese nessuno ci aveva mai pensato e diciamo che anche all’estero la bibliografia non è così corposa. Il libro è scritto in maniera appassionata, mai pesante, pieno di aneddoti, dichiarazioni di chi lo ha conosciuto e vissuto, un’analisi del suo lavoro ma anche delle sue emozioni. L’irlandese è stato un caso più unico che raro nel mondo del music business, un personaggio che non si è mai amalgamato, ha creato la sua musica senza compromessi, senza dare ascolto alle mode o a chi lo voleva diverso, e per questo scriverne deve essere stato faticoso, una ricerca impegnativa ma doverosa. Il risultato è un racconto ma anche un punto di vista critico, trovate infatti anche recensioni canzone per canzone dei suoi lavori, Fabio è si un fan ma non celebra in modo “cieco”, analizza e crea la curiosità di andare ad ascoltare per chi non conosce la materia e questo è merito non indifferente. Conoscerete uno dei pochi artisti che ha creato blues rock “sporco” nei terribili anni ottanta!! Non ci credete? Leggete e poi ascoltate. Troverete in queste pagine tantissimi aneddoti curiosi e quasi incredibili, il suo amore per lo spionaggio oppure il fatto che fosse talmente e totalmente dedito alla sua musica e alla maniacale perfezione che non si fece mai nemmeno sfiorare dal mondo delle groupie dei parties, che in quegli anni (e non solo) erano la regola. Mai sposato, zero figli. Solo lui e la sua Fender. Insomma un personaggio unico e irripetibile che Fabio Rossi racconta in maniera precisa esaustiva e mai scontata, un libro in cui cerca di spiegare il mistero che avvolge un artista mai davvero “famoso”, mai davvero apprezzato, uno che ha scritto musica pazzesca senza mai riuscire a far uscire il suo “Led Zeppelin IV”. Bellissima poi l’idea di mettere alla fine della biografia i ricordi dei colleghi ma soprattutto le testimonianze dirette dei fans italiani che (beati loro) lo hanno visto dal vivo nei pochi passaggi nel nostro paese, racconti personali e curiosità che personalmente ho apprezzato molto. Ho anche scoperto, per esempio, che nella discoteca rock dove andavo da ragazzino “ignorante” della musica vera, il Nautilus di Cardano al Campo (VA), il 20 luglio 1972 Rory Gallagher tenne un infuocato live, non fosse stato per questo libro non lo avrei mai scoperto! Incredibile. Nota di merito anche all’idea di mettere alcuni dei suoi testi più belli tradotti. Un libro che consiglio vivamente ai fan del blues man con la camicia a quadri, che troveranno tanti spunti e curiosità, ma soprattutto a chi amante della musica blues e rock voglia avvicinarsi alla storia di uno dei più grandi che abbia mai imbracciato una “sei corde”, uno che quando morì il 14 giugno 1995 fermò tutta la “sua” Irlanda e privò il mondo di un talento davvero speciale.

Buona lettura.

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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