Nottingham : il Castello, Robin Hood e Brian Clough

Ci sono talmente tante cittadine affascinanti e deliziose in Inghilterra, che scegliere è sempre difficile e poi c’è sempre lei la regina delle città, culla di arte e rock and roll, Londra. Tralasciarla in un viaggio è sempre arduo ma stavolta avevamo solo 3 giorni scarsi era inevitabile usarla solo per l’atterraggio (anche se l’aeroporto formalmente non è a Londra ma Luton) e poi da lì con le efficienti ferrovie britanniche via verso il Nord, verso le Midlands, a Nottingham, città famosa per due cose nella storia del mondo : Robin Hood, il ladro che vuole la leggenda si aggirasse nella Foresta di Sherwood, appena 5km a nord, per rubare ai ricchi e donare ai poveri, e con la stessa filosofia di base per Brian Clough, leggendario allenatore inglese di calcio che negli anni ’70 mise la città sulla mappa del calcio mondiale vincendo due (e ripeto 2!) Coppe dei Campioni consecutive con il suo Nottingham Forest (stagione 78-79 e 79-80).

Proprio il calcio era il motivo principale della scelta di Nottingham per quel weekend, mi ero aggregato al viaggio di un amico tifosissimo della squadra londinese dell’Arsenal, che sarebbe venuta per giocare un turno della coppa più antica del paese e cioè l’FA Cup, proprio contro i beniamini locali del Forest, due piccioni con una fava per me amante di viaggi alla scoperta di nuove città e amante del calcio e dei Rossi del Forest, sempre affascinato dalla mirabolante avventura di Clough, probabilmente uno degli allenatori migliori di sempre. In città è una specie di divinità ovviamente (in Italia lo abbiamo riscoperto ultimamente per l’uscita al cinema del film Il Maledetto United, tratto dal libro che narra della sua precedente avventura al Derby County prima e al Leeds poi) sia nelle librerie, nei pub ma anche dedicandogli una stupenda statua nel centro cittadino.

Un omaggio doveroso che dovevo fare era il pellegrinaggio in questo luogo sacro quasi per ogni amante del gioco. Per il pernottamento avevamo scelto un hotel che fosse in mezzo fra il centro e lo stadio City Ground sud est della città : il Jurys Inn, sulle rive del minuscolo Nottingham Canal. Scelta più che azzeccata, pulito moderno e funzionale. Certo non è una cittadina a trazione turistica, quindi gli alberghi non abbondano ma era pure vicino alla stazione dove saremmo arrivati quindi direi perfetto.

Il ricordo più vivido è il pungente freddo inglese, era il 6 gennaio 2018, veramente intenso con il suo tagliente vento e la tranquillità della città. Piccole vie, piccoli negozi e soprattutto il pub più antico d’Inghilterra (dicono fondato nel 1189) e cioè il Ye Olde Trip To Jerusalem, dove si narra i Crociati si fermavano a rifocillarsi prima di prendere la via della Terra Santa. Un locale con un fascino incredibile, scavato nella roccia ai piedi del Castello di Nottingham, lasciato volutamente antico all’interno con tanto di ragnatele e spade appese ai muri, dove si mangia potente cibo inglese che nei freddi inverni è quel che ci vuole.

Il Castello è da visitare assolutamente per chi passa per la città, la storia di Robin Hood, chi non la conosce? C’è anche una splendida statua che ne ricorda l’importanza per questa terra e un piccolo museo all’interno del Castello stesso, molto interessante. Anche la passeggiata lungo il canale è piacevole con i suoi piccoli bar che hanno anche tantissimi posti all’aperto, soffriranno il freddo meno di noi c’è da pensare! E infine eccoci arrivati al motivo del nostro viaggio la partita Nottingham Forest – Arsenal di Fa Cup e via verso il mitico City Ground, dove il grande Clough vinse tutto e che viene celebrato ancora oggi prima di ogni match e con la curva a lui intitolata. Lo stadio sulle rive del fiume Trent è splendido e proprio la location vicino all’acqua gli dona un aspetto da cartolina, così come la vicinanza, sull’altra sponda del fiume dello stadio dell’altra squadra cittadina e cioè il Notts County, un derby vissuto ad una distanza di pochi metri, pazzesco!

Una partita storica dicevo perchè il piccolo Forest militante nella Championship (la serie B italiana) vince per 4-2 e per me perché oltre ad assistere ad una partita così, l’ho seguita per la prima volta nella mia vita in prima fila, dietro la porta, pure ripreso dalla troupe di Sky che seguiva il match. Un ricordo indelebile, così come il freddo che ci ha congelati fino al nostro ritorno all’hotel. Una città che se state programmando un viaggio inglese, magari con più tappe, Londra compresa, consiglio assolutamente di vedere, se poi amate il calcio come il sottoscritto è tappa quasi obbligatoria, dimenticavo : grazie al mio amico Ettore per l’occasione (e alla sua amata Lorena per avermi ceduto il posto vista la sua inopinata febbre).

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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