Quando ho letto la notizia della sua prematura scomparsa, ho pensato subito a come il destino con quest’uomo non sia stato così clemente. E’ vero è stato fortunato, ha avuto successo negli anni d’oro della serie tv più amata dai 40enni odierni, dopo un’infanzia che immaginiamo difficile (perdere il padre a 14 anni non mai facile), ma non ha mai raccolto quello che avrebbe meritato negli anni successivi. Luke Perry è morto all’età di 52 anni lasciando dietro di sé quella sensazione di un talento mai davvero valorizzato, forse ancorato per sempre al personaggio di Dylan McKay di Beverly Hills 90210, non che sia un male sia chiaro associarlo automaticamente all’immagine di bel tenebroso, duro e romantico che ogni ragazza ha sognato per anni, ma visto il suo innegabile talento espressivo ci saremmo aspettati una carriera diversa. Il suo percorso professionale è cominciato come quello di tanti attori ora protagonisti di serie tv e film, e cioè con piccoli ruoli in soap opera ( Quando si Ama e Destini) ma l’esplosione vera è stata come detto quando fu scelto per interpretare quello che diventerà un vero personaggio pop, un’icona per milioni di ragazzi. La serie tv di per sé aveva tutto per entrare nei cuori di tutti i giovani dell’epoca, ragazzi belli ricchi e fortunati nel quartiere che i giovani associavano al sogno americano e cioè Beverly Hills, patria di star e lusso. Ma il suo personaggio, Dylan, reinventò la figura di sex symbol e divenne riferimento anche dopo in altre serie tv ma anche nella vita reale : le ragazzine sognavano uno come lui e i ragazzi volevano assomigliarli. Il merito fu si degli sceneggiatori ma anche e soprattutto di questo ragazzo dell’Ohio che aveva un’espressività innata e una bellezza diversa dagli standard ma per questo anche più incisiva.Dopo quel ruolo recitò in parecchie pellicole ma mai di alto livello oppure in serie tv mai davvero di successo. Recitare per tanti anni lo stesso personaggio (199 episodi in 10 anni sono un’eternità non solo in televisione), rimanere legato a lui per così tanto tempo lo ha reso celebrità ma forse ha limitato la sua crescita professionale come è capitato a tanti bravissimi attori di serie tv che come lui non hanno avuto occasioni cinematografiche rilevanti, che avrebbero certamente meritato. Ricordo così a caso la splendida e bravissima Mariska Hargitay (l’intensa poliziotta Olivia Benson per i 455 episodi di Law & Order SVU dal 1999 che continua pure oggi), famosi e di successo si ma che avrebbero potuto mettere il loro innegabile talento a servizio del cinema. Talvolta anche per non deludere il pubblico o per paura di perdere visibilità o notorietà non si rischia, però a volta forse legarsi così profondamente ai personaggi di una serie ti fa uscire dal radar cinematografico, esempio fu George Clooney che abbandonò ER dopo 5 stagioni per poi spiccare un volo che continua tutt’oggi. Forse nel caso di Perry fu anche una scelta, non amava la notorietà, lo show-biz e il gossip, ma amava la sua famiglia e la sua fattoria nel Tennessee ma non ha realmente sfruttato un talento vero e ha privato secondo me il cinema di un attore che poteva avere considerazione maggiore. Tutti o quasi gli attori di Beverly Hills 90210 non hanno avuto una carriera sfolgorante come ci si sarebbe potuti aspettare vero, ma il rimpianto maggiore lo si avverte parlando di lui ,non solo perché purtroppo ci ha prematuramente lasciati ma anche perché era quello dotato di un talento che lo elevava sopra gli altri, senza dubbio. Un ricordo doveroso che ho voluto lasciare per ricordare il protagonista della mia adolescenza (e di milioni di altri adolescenti), che ci ha fatto ingenuamente sognare e che sarà celebrato ora con l’uscita della serie con gli attori originali che arriverà a breve. Dicono ci sarà un omaggio speciale per lui. Aspettiamo e nel frattempo diciamo ciao a Luke e grazie, salutaci Dylan.
