Longmire – un western moderno fra sceriffi, nativi americani e i monti del Wyoming

Ho sempre amato i film western, fin da bambino (passione ereditata come quella per la bella musica), mi hanno sempre affascinato e rapito le storie di sceriffi e fuorilegge, nativi americani e grandi paesaggi che fanno da sfondo. Paesaggi immensi, mozzafiato che sono protagonisti quanto le persone di queste storie, montagne impervie, foreste e deserti senza fine. Ecco immaginate uno di questi western scritto da un’abile penna come quella di Craig Johnson e ambientatelo in una delle terre più vicine al Parco di Yellowstone,  la Contea di Absaroka nel Wyoming  e avrete un capolavoro letterario, purtroppo quasi per niente tradotto in italiano (solo uno dei dodici che ne compongono la serie). Ispirata ai romanzi di Johnson, ecco una delle serie TV più intense, riuscite e appassionanti che mi sia mai capitato di vedere : Longmire. 6 stagioni composte da 63 episodi andati in onda dal 2012 al 2017 (2013- 2018 per l’Italia). La storia in questione è una sorta di precorritrice (anche nell’ambientazione oltre che per la storia) della nuova serie che ha come protagonista Kevin Costner e cioè Yellowstone. Stessi luoghi in pratica, storie tese fra nativi e uomini bianchi, ma questa serie uscita nel 2012 è più orientata verso il giallo e il poliziesco rispetto alle trame familiari del nuovo western di Costner. La storia è appassionante e ripercorre le vicende dello Sceriffo della Contea di Absaroka, Walt Longmire, a cui l’attore australiano Robert Taylor dona una caratterizzazione perfetta. Arrivato a 50 anni alla prima vera occasione da protagonista, regala una prestazione maiuscola oltre al giusto phisique du role, anche le espressioni facciali rendono perfettamente i sentimenti del silenzioso e integerrimo sceriffo.

Un uomo dal grande cuore a cui si scoprirà hanno ucciso la moglie per delle vicende legate alla costruzione di un grande casinò all’interno della Riserva Cheyenne confinante con la Contea a cui la donna si era opposta con tutte le forze. Lei non si vedrà mai nemmeno per un cammeo postumo ma la sua presenza spirituale sarà importante per gran parte della serie. Serie che ha rischiato la cancellazione dopo le prime 3 stagioni da parte della A&E, nonostante un successo di ascolti eccezionale, per la richiesta di rendere le storie più cupe e dark rispetto alle originali. Rilevata poi dal colosso Netflix, si è proceduto alla conclusione della storia con altre 3 stagioni. Non sono stagioni lunghissime ma gli episodi sono lunghi e le storie davvero ben sviluppate, si parte dalla risoluzione dei vari casi di omicidio che si presentano mentre sullo sfondo si dipanano le vicende di personaggi che via via prendono il proscenio e sono a loro volta protagonisti delle storie. Si va dalla vice-sceriffo Victoria Moretti, che ha il fisico prestante della bionda attrice Katee Sackhoff, una ex-poliziotta venuta in Wyoming da Philadelphia e segretamente (ma neppure tanto) innamorata di Walt. C’è il migliore amico dello sceriffo e nativo americano Henry Standing Bear, interpretato dal grande Lou Diamond Phillips, proprietario di un bar e vero riferimento per i nativi della riserva. Uomo dal cuore immenso che verrà coinvolto suo malgrado in vicende tragiche e drammatiche ma resterà sempre al fianco dello sceriffo che a sua volta dovrà difendersi da false accuse proprio per il suo integerrimo modo di gestire la legge. C’è la figlia avvocato dello sceriffo, Cady, che ha il bellissimo volto di Cassidy Freeman, “intrappolata” inizialmente ad Absaroka per stare vicino al padre vedovo ma poi anche lei coinvolta e protagonista di storie che metteranno a dura prova il rapporto fra i due. Grande importanza avrà il personaggio del proprietario del casinò e riferimento per la comunità nativa, Jacob Night Horse, interpretato da un altro grande attore e cioè A Martinez, sarà bersaglio delle indagini dello sceriffo ma spesso anche suo involontario alleato ma nonostante tutto vi affezionerete ad un uomo che cerca con tutte le sue forze di aiutare il suo maltrattato popolo.

Insomma tanti personaggi, e ne ho saltati parecchi, ma tutti caratterizzati in maniera perfetta, i dialoghi mai sopra le righe e anzi i silenzi sono importanti come le parole e in questi gli attori scelti sono maestri dell’espressività. Che dire poi dei paesaggi? Ecco quello che vedrete non è il Wyoming ma per gran parte delle puntate è il New Mexico e anche parte del Nevada e dell’Arizona, però la stordente bellezza dei luoghi è parte di questa storia e non è mai secondaria. Terre poco abitate, natura incontaminata, strade immense e desolate, piccoli paesi di gente che lavora e l’ufficio dello Sceriffo che è il riferimento di tutti, anche più del sindaco. Ho amato molto anche la colonna sonora, scelta in maniera sapiente e anche in questo le somiglianze con Yellowstone sono lampanti anche se in quest’ultima la qualità dei pezzi scelti è anche maggiore. Una serie assolutamente da scoprire se amate i gialli, i thriller a sfondo poliziesco ma anche una spruzzata di western e le storie di sentimenti forti, amore e famiglia. In Italia è stata trasmessa in parte da Rete 4 e ora era in programmazione su un canale di Sky. Fidatevi ve ne innamorerete e vi chiederete come mai qualcuno non ha ancora pensato ad una settima stagione…ma la speranza come si dice è l’ultima a morire.

Buona visione,

Trex Willer

(potete trovare una versione inglese dell’articolo a questo link : https://www.trexroads.com/longmire-a-modern-western-among-sheriffs-native-americans-and the-mountains-of-wyoming/ ‎ )

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

Verified by MonsterInsights