Londra : Portobello, Camden e la musica, un incontro leggendario e la piccola Venezia

Come per New York e Madrid, Londra nei miei racconti di viaggio, avrà anche altri capitoli, perchè tantissime sono state le storie vissute nei miei vari viaggi nella City e meritano senz’altro di essere narrati. Per esempio parlerò in un altro racconto delle mie avventure calcistiche, degli stadi ma oggi vi racconterò dei luoghi che amo di più di questa città enorme e altamente dispersiva, ma che regala scorci indimenticabili e non tanto nascosti se uno cerca bene e piccoli locali entrati nella leggenda dalla porta principale. Comincio con i consigli per l’alloggio :  nelle mie varie visite alla città ho provato sia gli alberghi che la sistemazione tramite un portale internet : ecco la mia esperienza è stata positiva in entrambi i casi ma forse avendo avuto fortuna con la seconda, la consiglio sempre perché permette comunque di risparmiare qualcosa e venire magari a contatto con la vera vita londinese. Dicevo la fortuna perchè la casa che avevamo scelto era in pratica a fianco del meraviglioso quartiere di Portobello e di Notting Hill, veramente splendido passeggiare per queste strade sia che fosse il sabato del celebre mercato sia in un giorno normale per assaporarne la tranquillità e l’assoluta bellezza di alcuni edifici. Il mercato di Portobello che si tiene ogni sabato ha reso questo luogo famoso in ogni guida turistica che si rispetti e a ragione aggiungerei, un miscuglio di bancarelle di cibo di ogni tipo, dalle patate fritte e arrotolate sullo spiedo a modi di una vite, dalle frittelle al cibo etnico, ma anche libri, vinili, vestiti usati e nuovi, ad ogni angolo potrete fare un affare o essere fregati…si sa i turisti sono prede facili.

Profumi, odori e tanti colori, ho adorato perdermi in questo intreccio di poche vie, ripetere il percorso e tornare sui miei passi per tutto il sabato mattina, vagare senza meta e assaggiare alcune prelibatezze poco sane davvero ma davvero gustose e ovviamente trovato la bancarella di dischi da svaligiare, anche se le mie preferite le troveremo in un’altra tappa di questo racconto londinese. Durante le passeggiate nel favoloso quartiere residenziale di Notting Hill, senza nemmeno accorgersi verrete catapultati nel mondo di una delle commedie più famose della fine degli anni ’90 (titolo omonimo, se non lo aveste visto è con Hugh Grant e Julia Roberts), dalla deliziosa libreria dove lavorava Grant (che vicino all’ingresso sfoggia con orgoglio la targa a memoria del fatto) al giardino privato in cui entrano clandestinamente scavalcando la recinzione. Insomma un tuffo cinematografico che ho davvero apprezzato, vivere qui come nel film deve essere davvero fantastico, non fosse che gli affitti mi raccontano siano spropositati e il costo della vita improponibile, ma si sa vivere nei sogni non si può o almeno non è a buon mercato.

Se il mercato è qualcosa che ogni turista che viene a Londra conosce e quasi tutti hanno visto almeno una volta, forse non passeggiando attentamente nel quartiere circostante e fidatevi è un errore , di certo quasi nessuno conosce il quartiere  di Little Venice e di certo la crociera che parte da lì sul Regent’s Canal e arriva al Camden Lock non è un must delle guide, ma anche qui fidatevi io ogni volta che vengo a Londra vengo qui e se il tempo è clemente, nel senso londinese del termine e cioè se c’è almeno una probabilità di sole, per andare a Camden uso sempre questa iconica via. Ci sono varie compagnie che fanno la tratta, io ho utilizzato sempre Jason’s Trip e mi sono trovato benissimo, viaggio piacevole con la voce narrante della signora molto simpatica. Passerete in questo canale a fianco di barche che sono anche case, come accade in Olanda, attraverso il verde Regent’s Park e lo Zoo, edifici splendidi e percorsi per i fanatici del running, io ho avuto la fortuna (sfacciata aggiungo) di aver trovato sempre e dico sempre belle giornate quando ho intrapreso questa mini-crociera e quindi mi sono gustato la tranquillità , i fiori ai balconi e il sole, ovviamente non posso garantire per le giornate fredde e piovose che qui sono normalità (tranne quando ci vado io).

Però vale la pena anche solo per apprezzare la quiete che di certo finirà subito quando il barcone attraccherà a fianco del mercato di Camden, un altro dei luoghi che amo alla follia della City, un amore profondo che mi fa dimenticare tempo e spazio, ci vengo spesso prima di pranzo e me ne vado quando sono stanco ma proprio stanco di camminare su e giù non solo per le bancarelle ma anche all’esterno, sulle rive del Canale oppure nelle vie del quartiere più pittoresco con le sue insegne opere d’arte e i suoi personaggi strambi. Se volete vedere stranezze passate di qui il sabato notte, potrete vedere di tutto ma davvero di tutto.

Potrete vedere, come nel mercato di Portobello, ogni tipo di cose sia all’interno dell’edificio immenso che all’esterno, e se amate fare shopping anche a buon mercato è il posto per voi : magliette di ogni tipo, giubbotti di ogni genere e tipo, cappelli, gioielli, bigiotteria, souvenir, cibarie e tè ma soprattutto e io vengo per questo, leccornie per collezionisti musicali e non. Un vero paradiso per chi ama anticaglie o chicche dal passato. Quando poi sarete sopraffatti e vi girerà la testa per le troppe cianfrusaglie da vedere e comprare ecco arriverà mezzogiorno e la fame e all’esterno nella piazzetta vicino al porto di Camden, c’è il paradiso dello street food, ogni bancarella con il cibo da strada di un paese differente, un vero mix casuale di profumi sapori e persone, sono venuto qui varie volte e non ho mai mangiato cibo della stessa nazione : argentino, venezuelano, spagnolo, tedesco, inglese, francese, italiano, asiatico…una scelta pressoché infinita che però ha come risvolto negativo la difficoltà nel trovare posti a sedere per consumare l’agognato cibo procurato. Se il sole vi bacia in fronte poco male, ci si siede anche sul marciapiede ma se il tempo è inclemente allora può essere un problema e non da nulla, ma tant’è chi non risica non rosica diceva qualcuno. Dopo aver visto questi luoghi meno battuti dal turismo di massa, per quanto ormai nell’era moderna ogni sentiero turistico è noto, non poteva mancare la passeggiata panoramica nei pressi del Tamigi e vicino al mio ponte preferito e cioè l’iconico Tower Bridge dove immancabilmente mi fermo per decine di foto, non posso resistere al fascino antico di questo capolavoro e della sua passeggiata.

Ci sono talmente tanti luoghi particolari da segnalarvi che di sicuro nei prossimi racconti londinesi rimedierò ma di certo se amate la musica degli anni ’60 e ’70 non potrete esimervi dalla passeggiata sulle strisce pedonali più famose della storia e cioè quelle di Abbey Road, immortalate su uno dei più bei dischi dei Beatles, con foto alla facciata degli studi di registrazione omonimi ma inavvicinabili oppure alla visita della casa museo di Jimi Hendrix e del musicista Handel (divisa in due in pratica) in Brook Street dove c’è la riproduzione fedele della sua camera da letto originale con cimeli che da hendrixiano convinto mi hanno provocato più di un brivido. Oppure potrete passare in Denmark Street, nei pressi di Covent Garden, dove i musicisti di quegli anni gloriosi acquistavano gli strumenti o venivano per le sale prove, altro luogo mistico per gli amanti della musica, un pò come lo è fotografare l’immensa tenuta di Jimmy Page, la mitica Tower House vicino ad Holland Park, dove il leggendario leader dei Led Zeppelin risiede ancora oppure il locale dove suonarono un pò tutti e cioè il Bag O’ Nails. Non ho fatto l’incontro causale che volevo e cioè con Page ma passeggiando distrattamente una mattina nella zona delle ville dei milionari a Belgravia, era il 2016, ho incrociato l’allenatore della mia Inter  del Triplete, la laggenda vivente per ogni interista DOC e cioè Josè Mourinho, che gentilissimo mi ha concesso una foto anche se era in tenuta da esco a prendere il giornale la mattina presto e spero di non trovare rompiscatole. Un’emozione casuale ma unica, Londra è anche questo, come nella mia prima visita nel 2008 quando fuori da un teatro a Leicester Square incrociai il mitico attore Ian McKellen, solo a New York potrete fare le stesse esperienze, come incrociaste un vostro conoscente al paesello. Ultimi due consigli letterari, cioè legati a personaggi della letteratura (o anche cinematografia) che hanno in Londra l’ambientazione delle loro storie.

Il primo è visitare il delizioso museo dedicato all’investigatore più famoso della storia e cioè il Sherlock Holmes Museum in Baker Street (e dove sennò???) e il secondo è vedere la stazione dei treni di King’s Cross dove potrete fotografare il famoso Binario 9 e 3/4 di Harry Potter. Due luoghi di personaggi immaginari ma che sembrano così reali da essere ormai entrati di diritto nella cultura popolare londinese. Ecco arrivata la fine di questo primo racconto londinese, primo dei tanti perchè come vi ho detto sono talmente tante le cose da vedere e raccontare di questa magnifica città che racchiuderle in un solo articolo sarebbe stato impossibile. Spero di avervi dato degli spunti per un prossimo (speriamo visto il momento davvero difficile) viaggio londinese e come al solito sono sempre disponibile a dare consigli e suggerimenti basta scrivermi o commentare.

Buon viaggio.

 

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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