Lisbona : i pasteis e quel profumo di acqua dolce e salata

Sono passati ormai 8 anni dal mio viaggio in questa stupefacente, decadente e vibrante città ma la ricordo come fosse ieri. Si doveva organizzare un viaggio estivo, assieme al mio compagno di avventure Daniele, ma non uno di quei viaggi mare e spiaggia, volevamo qualcosa di interessante e scoprire magari una nuova città. Una cosa che ho sempre amato fare sin dal mio primo viaggio, una città, piccola o grande, da assaporare, esplorare per sentirsi per qualche giorno parte di lei, dei suoi profumi, dei suoi sapori ma anche della sua cultura. Una ricerca attenta, mille siti, mille foto, mille racconti di viaggio e tante tantissime idee. Poi l’intuizione, leggendo e guardando, immagini di una città affascinante e non nascondo così economica rispetto alle mete nordiche o più turistiche. Lisbona si amata e conosciuta, ma non meta “tradizionale” del turismo di massa. Era deciso.

Negli anni i collegamenti da Milano a Lisbona sono aumentati con varie compagnie ma all’epoca solo la TAP faceva la tratta ad orari decenti e a posteriori posso dire che è stata una fortuna, poca spesa molta resa per la compagnia di bandiera portoghese. Avevamo scelto un albergo in offerta su di un sito e si è rivelato davvero ottimo, un pacchetto irrinunciabile, hotel di lusso a prezzo stracciato e vicino alla metro Marquès de Pombal. Ma…c’è un ma, quelli che dalla mappa parevano solo poche centinaia di metri erano in realtà, normali vedremo poi nella città, in salita. E che salita! E in più fuori dall’anima vera della capitale portoghese e cioè vicino al Parque Eduardo VII, zona residenziale e dotata di tutti i comfort ma non in mezzo alla vita lisbonese. Vi consiglio quindi se dovete programmare un viaggio qui di scegliere una sistemazioni nella Baixa, più vicino al fiume e al sapore del mare. Proprio quello è il profumo che cambia tutto, che la rende unica e oltremodo affascinante, il fiume Tago che da lontano assomiglia più alla baia creata dall’Oceano Atlantico, che al contrario è distante pochi km. Un sapore di acqua dolce e salata che si fondono, un’anima fluviale ma anche marittima, di pescatori e pescato ma anche di traghetti che fanno la spola fra le due rive del fiume che qui sta andando a morire nel mare. La Praça do Comércio è la porta della città per chi arriva dal fiume, un’ampio e fantastico anfiteatro sul fiume che permette attrvaersando il magnifico arco di prendere la Rua Augusta, un viale lastricato e pedonale che vi accompagnerà in una passeggiata indimenticabile nella parte più elegante e turistico-commerciale della città. Dalla piazza  potrete  scorgere guardando verso ovest il Ponte 25 Abril, dello stesso architetto che ideò il Golden Gate  di San Francisco e si vede, ma soprattutto la statua del Cristo Re, dal sapore molto brasiliano ed infatti ispirata dalla celebre statua di Rio de Janeiro. Un panorama che al tramonto diventa mozzafiato così come lo è osservare la città dai numerosi Miradouro e osservatori, quello Da Nossa Senhora do Monte oppure dalla stupenda Torre de Santa Justa. Le foto non saranno solo perfette, ma vi lasceranno dei ricordi indelebili. Il mio consiglio appena arrivati a Lisbona è quello di andare alla Praça Martin Moniz, appena a nord dell’altra meraviglia e cioè il Castelo de S.Jorge, non perché sia una piazza così bella ma perché da lì parte un viaggio che dovrete assolutamente fare, soprattutto se è la vostra prima volta qui : il Tram 28. Una sferrigliante avventura fra i sali-scendi della città e dei suo quartieri, con le sue ripide salite e i suoi vicoli strettissimi dove seduti su questo vecchissimo tram, vi ritroverete in pratica a sfiorare le finestre  e quasi ad entrare nelle case dei lisbonesi, fra balconi fioriti e macchine in doppia fila che rischiano sempre di essere travolte. Il viaggio finisce a ovest della città e ovviamente consiglio anche il ritorno, potrete scendere quando volete, noi lo abbiamo fatto a metà strada per poi tornare verso est a piedi assaporando le decadenti bellezze di Lisbona, dal Convento do Carmo, cattedrale senza il tetto unica superstite del terribile terremoto del 1755 che rase al suolo la città, alla Cattedrale del Sè. Un susseguirsi di salite e discese che metteranno a dura prova la vostra resistenza fisica ma che allieteranno la vostra vista e l’obiettivo delle vostre macchine fotografiche. Se per alcune salite davvero dure volete essere aiutati esistono gli Ascensor come quello chiamato da Bica, anche questi da provare almeno una volta per attraversare alla maniera portoghese i dislivelli. La mattina chi si sveglia presto deve assolutamente andare a prendere il caffè assieme al poeta Fernando Pessoa nel suo bar preferito e cioè la Brasileira. Un elegante caffè che merita di essere visto e assaporato, se poi volete fare proprio i moderni potrete farvi un selfie proprio con lui. Se il lato antico e decadente dopo un pò vi stanca, potrete fare un salto nella parte moderna e cioè la zona est dove c’è l’immenso centro commerciale Vasco de Gama e la fiera della città, assieme al ponte che è il più lungo d’Europa (17,2 km). Qui ricordo una mangiata colossale in un ristorante brasiliano e ricordo benissimo lo stupore mio e del mio compagno di viaggio alla vista del conto ridicolo. Anche questa è Lisbona. Prima di lasciare il centro città vale la pena segnalare una visita obbligatoria nel quartiere vecchio e cioè l’Alfama, di giorno pieno di anziani intenti a controllarne l’andamento e di sera patria del Fado (la musica tradizionale, triste e intensa) che si suona in innumerevoli locali dove potrete gustare delle sardine alla griglia pazzesche in trattorie dal sapore davvero antico e vero.

E poi suggerimento culinario che ci sta sempre, prendetevi una sera magari uscendo un pò presto per cenare e andate dietro la Stazione del Rossio, ci sono delle scalinate, vicino alla Calçada do Carmo dove vedrete un piccolissimo locale che da fuori nessuno calcolerebbe chiamato El Rei D’Frango. Ecco ora essendo comparso sulla guida turistica più famosa del mondo come il segreto meglio custodito di Lisbona forse sarà molto più frequentato ma fidatevi vale la pena. Mangerete cibo casereccio, assaporerete l’accoglienza dei portoghesi e ve ne andrete guardando stupiti il conto. Ci tornerei anche ora. Che posto fantastico! Ecco quando avrete appieno gustato la città la tappa che dovrete fare è il quartiere di Belem, a est della città nei pressi della zona dove il Tago abbraccia l’Atlantico, con i puntuali e numerosi bus ci arriverete in poco tempo. Qui c’è una delle meraviglie più incredibili  che l’uomo ha costruito e cioè il Monastero dos Jeronimos, un fantastico esempio di stile manuelino che celebrava il ritorno a casa dell’esploratore Vasco da Gama. Se volete visitarlo con tutta calma consiglio di essere davanti alle sue porte all’apertura per evitare interminabili e stressanti code, come quelle per visitare la Torre di Belem, la guardia che Lisbona aveva messo all’imboccatura del Tago, vicino al Monumentos a Los Descrubimientos altro omaggio agli esploratori del mare. Visto che ci siete qui ci sarebbe un altro monumento cittadino, omaggio ad una delle cose più apprezzate della cittadina portoghese e cioè i Pasteis de nata appunto detti di Belem. Qui c’è la famosissima Pasteleria de Belem che ne sforna migliaia ogni giorno, piccole tortine di pasta sfoglia ripiene di crema pasticciera e cosparse di cannella. Una delizia che potrete gustare così solo qui, fidatevi in giro per la città tentano di imitarli, anche quasi riuscendovi ma qui sono quelli originali. Un paradiso per il palato dei golosi. Dovete venirci per forza!

La città non è grande ma richiede tempo per essere assaporata e vissuta tutta, ogni angolo è affascinante e merita menzione ma se siete appassionati come me di calcio una visita obbligata è ad uno degli stadi più belli d’Europa e cioè il Da Luz (con annessa statua del giocatore portoghese più forte di sempre e cioè Eusebio) stadio del Benfica e già che ci siete anche all’Alvalade sede dello Sporting Lisbona. Se vi avanza tempo e a noi ne era avanzato, meriterebbe una visita anche l’Oceano e la cittadina delle vacanze degli abitanti di Lisbona e cioè Cascais, meraviglioso piccolo paesino di mare o se avete molto più tempo anche la città delle favole Sintra e il punto più ad ovest del continente ma di questo ne parlerò appena organizzerò un altro viaggio, perché questa è una di quelle città che ti entra dentro e non ti lascia più e vorresti ritornarci ogni volta, per scoprirne un sapore diverso ma sempre indimenticabile.

 

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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