“I Travel On” – Jason Eady (2018)

Il filone d’oro del country d’autore in Texas sembra non avere mai fine e anche se il nostro Jason Eady proviene dal Mississippi, portandosi dietro influenze roots e blues, ha la sua casa a Fort Worth ed è l’ennesimo artista che vale assolutamente la pena di portare con noi in un viaggio on the road sulle strade polverose del Lone Star State. Arrivato al sesto disco, Eady probabilmente ha raggiunto dal precedente disco (Jason Eady 2017),  un pace musicale interiore e ha trovato la sua strada e una maturità assolutamente rimarchevole che lo pone come uno dei riferimenti per la musica country acustica e dalla forti influenze folk. Assieme a pochi musicisti, a sua moglie Courtney Patton che compare nei cori in parecchie canzoni (anche lei stimata artista country), è andato in studio, strumenti acustici, arrangiamenti essenziali e perfetti, suono live senza sovraincisioni, senza interferenze  come fossero su di un portico a cantare storie. L’album è di una semplicità unica, niente di ricercato, niente di complicato : musica delle radici, emozioni e storie ben scritte. Eady ha una voce profonda, intensa da outlaw consumato, la sua musica prende ispirazione dal country e dal blues acustico delle sue terre natìe. Si parte con una canzone che mischia tutto questo, un sapore quasi blues-western, con I Lost My Mind In Carolina, movimentata e polverosa, con un bellissimo giro di acustica che ti prende subito e il violino che si incastra alla perfezione e già da qui possiamo capire che sarà un viaggio che non annoierà di certo, anzi. Viaggio come quello che ha fatto assieme alla moglie lungo la costa californiana narrato in Calaveras County, primo singolo del disco e bella canzone energica, solare, un elogio dell’on the road. Il suono va al pari coi testi, disincanto e ironia, anche quando si affrontano temi come i disastri naturali e la loro natura assolutamente imprevedibile in Below The Waterline, una ballata come si usava ai tempi dei grandi cantautori folk di cui Eady è un erede convincente. Secondo me la prestazione vocale di maggior rilievo del disco è in Always a Woman, un’interpretazione che rende il pezzo forse il migliore degli 11. Splendido anche il testo che ci parla di amore, rimpianti e speranza. Una ballata permeata di malinconia che però viene spazzata via dallo scatenato country dal sapore honky-tonk di Pretty When I Die. Una di quelle canzoni che movimentano le feste nei locali texani, con Eady che ci dice di provarci sempre, di non lasciare qualcosa di intentato perchè la vita passa e non torna più. Il disco si chiude con I Travel On, il viaggio continua e noi ci accodiamo volentieri, con un malinconico giro di chitarra resofonica e possiamo vedere l’immagine di noi viaggiatori con una decappottabile, vento sulla faccia e magari una bella corsa dalla Pacific Highway verso il deserto del Texas. Sognare non costa nulla, solo il prezzo di un bellissimo disco.

Buon ascolto,

Trex Willer (Claudio Trezzani) by http://www.magazzininestistenti.it

(potete trovare la versione originale dell’articolo pubblicata sul sito a questo link http://www.magazzininesistenti.it/jason-eady-i-travel-on-2018-di-claudio-trezzani/ )

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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