Edimburgo : l’aragosta, l’haggis, la Sedia di Artù e la misteriosa Rosslyn

Se dovessi riassumere in due aggettivi la città di cui mi accingo a parlare, sarebbero certamente affascinante e impegnativa. Una città affascinante perchè piena di Storia ma anche di storie, di personaggi e di scorci da cartolina, di edifici maestosi e di vicoli impervi, di un polmone verde brillante, di acqua dolce e salata e di sapori forti mai banali. Ecco Edimburgo è riassunta qui, una città che ha conservato il suo passato inglobandolo al presente e al futuro, senza dimenticare mai i suoi abitanti e i suoi turisti che qui sono trattati come fossero di casa, una città del Nord ma non fredda (clima a parte, che però io non ho sperimentato visto che i miei 4 giorni sono stati a 22°C col sole nonostante fosse inizio autunno). Impegnativa nel suo essere in una zona di vulcani, con colline e vallate, costruita partendo dal Castello in cima, con i suoi edifici arroccati fra i vicoli una volta fatiscenti, preparatevi a visitare la Città Vecchia camminando sempre in salita e quando vi sembrerà di essere in una zona di pianura verrete rapiti da quella che è chiamata la Sedia di Artù nell’Holyrood Park, da quella cima che tutti vogliono scalare.

Per ammirare un panorama mozzafiato, è dura soprattutto se non siete allenati di vostro, fra rocce scoscese e sentieri ma vi farete forza perché non sarete soli ma in mezzo ai tanti turisti che ci provano. L’aria fredda anche nelle giornate più miti, il mare in lontananza, la vista di una terra fra natura incontaminata e il suo porto commerciale, il verde accecante dei prati e dei boschi e il grigio delle case che dall’altro paiono ammassate verso la costa. Vi consiglio la salita dopo aver prima visitato il Palazzo di Holyrood, residenza reale e le sue meraviglie interne e la Queen’s Gallery, che sono proprio ai piedi della collina. La fortuna dicevo, mi ha assistito nella mia visita autunnale della città, e visto che la mia sistemazione era una bellissima casa antica non lontana dal Water of Leith Walkway, cioè un fantastico sentiero immerso nel verde che segue il corso del piccolo canale chiamato appunto Water of Leith, che scende verso la città omonima fino al mare, ho deciso di farmi questa splendida passeggiata al sole, gelato in mano dalla Scottish Gallery of Modern Art su su fino al Giardino Botanico per poi immergermi nelle sue infinite varietà di piante e fiori.

Indimenticabile, davvero incredibile pensare in certi punti di essere ancora al centro di una città comunque moderna e grande come Edimburgo. Non lontano dalla casa dove ho vissuto per questi 4 giorni c’era anche lo stupendo quartiere di Stockbridge, vicino proprio al Water of Leith. Piccoli locali, case basse e tanta vita anche serale, ma non aspettatevi la movida, qui chiude tutto prestissimo così come già alle 22 pure in un weekend troverete cucine quasi chiuse. Io sono riuscito nel mio peregrinare a trovare un ristorante fantastico in questa splendida zona e cioè il Kilted Lobster, dove ho mangiato l’aragosta più buona mai assaggiata, una delizia per il palato che purtroppo non potrete replicare perchè il proprietario da poco si è dedicato solamente ai Festival e alle attività per i bimbi della Scozia o alle manifestazioni culinarie. Un vero peccato per quel che mi riguarda vista l’eccellenza anche nel servizio e la stupenda location. La città dicevo è piena zeppa di storie e di personaggi, come quelli legati ad uno dei personaggi letterari più celebri degli ultimi anni, Harry Potter, visto che la sua autrice J.K. Rowling ha vissuto in città e dai tavolini di un locale chiamato The Elephant House, si dice abbia scritto le prime pagine del primo libro della saga. Una location carina che se siete appassionati dovete assolutamente visitare, approfittate poi lì vicino per visitare la statua del cagnolino Bobby di Greyfriars, cioè del vicino cimitero di Greyfriars dove il piccolo cane rimase per 14 anni a guardia della tomba del padrone scomparso, guadagnandosi la leggenda e un monumento. Altri personaggi altra storia è quella che vivrete se come me, visiterete il museo interattivo Mary King’s Close, uno dei vicoli più famosi della Old Town dove fra costumi un po’ esagerati e storie di fantasmi e malattie tremende, vivrete le storie della Edimburgo fra la il XVI e il XVII secolo. Non adattissimo per i bambini piccoli e chi ha problemi di deambulazione ma un’esperienza turistica che dicono sia un must della città, io ne ho preferite altre tipo la necessaria visita allo splendido Castello che domina la città dalle sue stupende mura sotto le quali si estendono i Princes Street Gardens, bellissimi giardini che arrivano fino alle stazione di Waverley e allo spettacolare Scott Monument.

Vale una visita anche la Scottish National Gallery, piena di zeppa di capolavori immortali, Rembrandt, Botticelli, Raffaello per citare i più famosi. Nella zona antistante il Castello, da vistare assolutamente è la Cattedrale di St. Giles, capolavoro gotico che all’interno è ancora più bello che all’esterno, ho adorato le sue vetrate colorate. Quando sarete nella zona della Old Town e sarà ora di pranzo scegliete un pub qualsiasi, ce ne sono davvero una marea e tutti bellissimi, io ho scelto uno dei più pittoreschi e antichi il Toolboth Tavern e gustatevi il piatto tipico della città e cioè l’haggis, una specie di cotechino ma preparato con interiora di pecora anziché di maiale, di solito servito con tortino di patate. Un sapore forte ma che ho trovato delizioso, per nulla da evitare come ho sentito da alcuni amici che avevano visitato la città. Ho cenato anche la sera in questa zona e ho scelto un ristorante un pò fuori dal trambusto turistico e ho fatto bene. Ho cenato da Pibroch e ho provato un’altra specialità locale e cioè l’edinburgh ale pie, un piatto fantastico in un posto tipico, il massimo. Al tramonto non perdetevi assolutamente la vista da Calton Hill. Farete migliaia di foto e rimarrete con gli occhi sbarrati per parecchi minuti. Non servono parole guadatevi la foto, basta lei.

Dovete poi assolutamente vedere il mare e la bellissima cittadina portuale di Leith che si trova a 15 minuti di bus da Princes Street (bus numero 22, costo irrisorio). Il mio consiglio è scaricare la comodissima app dei trasporti di Edimburgo che permette di comprare con carta qualsiasi biglietto e mostrarlo poi al conducente che vi fa salire. Io facevo sempre il giornaliero da 4£ e non dovevo più preoccuparmi, se invece volete pagare alla salita in contanti preparate le monete esatte : non danno resto ovviamente.

A Leith dovrete senza indugio visitare il Royal Britannia Yatch, e cioè lo yatch usato dai Reali britannici fino al ’97 e ora ancorato qui e visitabile. Un viaggio nel lusso e nelle storie più celebri della famiglia più reale del mondo, la suite luna di miele, la jeep del Principe Carlo e l’evacuazione degli ostaggi, le cene istituzionali e gli alloggi della servitù. Ritornando verso la fermata del bus sempre che come me siate venuti qui in tarda mattinata, passeggiate lungo il canale e fermatevi per mangiare il pesce squisito di Fishers. Location fantastica e cibo divino.

La seconda meta fuori dalla città che consiglio, soprattutto se siete appassionati di misteri e del Codice Da Vinci di Dan Brown, è la visita alla Cappella della città di Rosslyn. Sempre utilizzando i bus (questo è il numero 37 diretto a Pencuik) vi farete un’oretta scarsa fra piccoli paesini scozzesi e vi ritroverete nella verdissima e minuscola cittadina che ospita questo capolavoro misterioso. Cappella privata della famiglia St.Clair, iniziata nel 1446 e terminata nel 1450, è un concentrato di simbolismo e misteri religiosi e non. Decorazioni stupende, fra le quali quelle pagane sono le più celebri come  l’uomo verde oppure le storie relative alle colonne una delle quali decorata in maniera incredibile, chiamata la Colonna dell’Apprendista che supera in bellezza quella chiamata del Maestro. La leggenda vuole che il maestro in questione uccise l’apprendista che aveva osato fare una colonna così tanto più bella della sua e proprio come la voleva Mr. St.Clair. Poi le similitudini con il Tempio di Salomone, vere o presunte ma io amante dei misteri sono sempre propenso per la prima. La cripta usata anche nella trasposizione cinematografica del libro di Dan Brown, dopo il quale questo luogo così mistico e nascosto divenne uno dei più visitati della zona. Una visita che consiglio a chiunque non rimarrete delusi se amate misteri e architettura. La cappella è comunque testimonianza di genialità e abilità fuori dal comune. Segnalo che all’interno purtroppo non è possibile fare fotografie di nessun genere e quindi caldeggio l’acquisto per poche sterline della guida ufficiale (anche in italiano) con foto a colori.

In definitiva una città davvero bellissima e affascinante che vi lascerà a bocca aperta per alcuni scorci indimenticabili, per i suoi abitanti così allegri e ospitali ma anche per i misteri che avvolgono i suoi muri e i suoi vicoli che potete immaginare fatiscenti come nel XVI secolo che la modernità e il risanamento non hanno minimamente rovinato, anzi. In calce segnalazione per i golosi e per chi magari è in zona King George V Park per un tè o una colazione, il delizioso locale (che io avevo la fortuna di avere a pochi metri dalla casa) Cuckoos’s Bakery, ho mangiato i cupcake più buoni mai assaggiati e ne hanno davvero di ogni tipo. Andateci non ne ve ne pentirete.

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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