“Basketball Stories : Chicago” – di Roberto Gotta (ed. Giunti, 2005) : la passione per il basket, una città piena di storie e un vero narratore

Ci sono scrittori sportivi famosi per dubbi meriti (bellezza, conoscenze, follower…) che “scrivono” a ripetizione e vengono pubblicizzati oltre i loro meriti e ci sono i veri narratori, nati per raccontare storie che però lo fanno quando hanno qualcosa di originale in mente e che valga la pena di essere tramandato. Ecco Roberto Gotta è uno vero, uno che a pieno diritto fa parte di questa seconda categoria, una categoria che però porta (ahimè…) poca fama e notorietà ma tantissimo rispetto presso appassionati e addetti ai lavori. Se amate lo sport americano, soprattutto football, lo conoscete perchè probabilmente in Italia (assieme a Matteo Gandini) è il maggior esperto di NFL, lo avrete sentito nelle varie telecronache (ora su DAZN) fare amare e comprendere a tutti uno sport molto poco seguito e capito alle nostre latitudini. Purtroppo aggiungo perché è uno degli sport più veri e poetici che ci sono. In una prossima recensione vi parlerò di altre sue opere che vale assolutamente la pena di scoprire, sia che amiate il football americano sia che siate dei neofiti. Quella di cui mi accingo a parlarvi invece è parte di un progetto affascinante che però in Italia nessuno si è preso la briga di far conoscere al grande pubblico e cioè racconti di basket ambientati in varie città importanti per questo sport negli Stati Uniti. Un viaggio che non è proseguito ma che qui ci regala una tappa fondamentale e raccontata in maniera magistrale e cioè la città di Chicago, da sempre patria di squadre e campioni che hanno scritto la storia del basket professionistico ma anche di leggende da strada che qualcuno doveva raccontare e il buon Roberto  lo fa alla maniera dei grandi narratori di sport, appassionando il pubblico. Il libro è scritto per davvero, non è costruito e non ci vuole parlare come fosse una guida turistica di quanto sia fantastico vivere e respirare la città, perché solo un abitante di Chicago potrebbe farlo e noi non lo siamo, lui non lo è. Riesce però attraverso racconti a tappe a farci conoscere la durezza della vita delle sue strade, la storia di scuole di quartieri poveri diventate leggendarie perché videro la nascita di campioni come Isiah Thomas e Mark Aguirre, ci sono storie di fenomeni che si persero per le strade infime dell’insuccesso e di cattive compagnie di vita, c’è la storia del giocatore più famoso di tutti, Michael Jordan, che a Chicago ha scritto pagine di storia immortale e assieme alla sua squadra ha inciso il nome dei Bulls per sempre nella memoria del mondo. Il tutto corredato da fantastiche fotografie che ci fanno ancora di più apprezzare la narrazione. Un libro che è un vero gioiello per chi ama il basket americano e da avere assolutamente se, come il sottoscritto, avete amato Jordan e quella squadra leggendaria, ma soprattutto se volete conoscere storie qui in Italia poco conosciute e leggende sbiadite dalle sabbie del tempo e dalla polvere delle strade malfamate delle periferie, come quella del grande Rashard Griffith o del compianto Benji Wilson e della sua tragedia, ecco è il libro per voi. Un vero peccato che non abbia ricevuto gli onori che gli sarebbero spettati nell’Olimpo della narrazione sportiva in lingua italiana, ma si sa non sempre (anzi quasi mai) l’onestà intellettuale e la serietà professionale sono sinonimo di successo. State certi se leggerete un libro o un articolo di Roberto Gotta, sarete di certo testimoni di qualcosa a cui crede e che ha vissuto davvero, di conoscenza reale diretta, non di una scrittura fatta tanto per farla ma un parto sofferto e sudato che solo i narratori veri ci possono regalare. Grazie a dio esistono scrittori come lui, leggetelo non ve ne pentirete di certo.

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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