Andalusia (parte 3) : Siviglia, la Plaza de Espana, la Giralda, i polvorones e le tapas

Sono arrivato con gioia a parlarvi della terza tappa del mio viaggio andaluso del 2014 (dal 6 all’11 settembre). Con gioia perché è stata la mia tappa preferita e Siviglia è di diritto diventata una delle mie città , un’esplosione di colori, profumi e di vera vita spagnola. Qui si respira in ogni vicolo,  ogni giardino e ogni secondo la vita narrata dal suo genere musicale, anima flamenca. Calda, caldissima ma anche vivibile, a misura d’uomo e con un fascino impareggiabile, una città zeppa di edifici storici, spezzati solo dalla stranissima struttura moderna che risponde al nome di Metropol Parasol.

Contestata e discutibile si vero ma anche manna per i turisti che salendo su questa terrazza in ferro, che pare ispirato dai waffles, dal suo camminamento godono di una vista eccezionale della città. Come per la tappa di Granada, ci siamo affidati per il pernottamento ad un sito avendo la stessa fortuna, una casa eccezionale proprio dietro la Cattedrale, ad un prezzo irrisorio e compresa di una sontuosa colazione. Si parte. La città è affascinante, piena di vicoli stretti ma anche di piazze larghissime e stupende ma sicuramente la tappa più importante e che vi lascerà assolutamente a bocca aperta e che consiglio di fare nei pressi del tramonto è la Plaza de Espana.

Una piazza situata nel Parco di Maria Luisa e ideata e costruita per l’Esposizione Ibero-Americana del 1929 dal grande architetto Annibale Gonzalez. Uno spettacolo di ceramiche, decorazioni così maestose da accecare la vista, col suo piccolo canale navigabile che la circonda. Andateci e poi ditemi che non è meraviglioso perdersi in mille fotografie, mille angolazioni con mille diversi risultati. Maestosità e meraviglia che abbiamo trovato anche nella seconda tappa della nostra visita il meraviglioso Real Alcazar.

Un sontuoso palazzo reale circondato da dei giardini che rivaleggiano in bellezza con quelli di Cordoba. Uno spettacolo di luci colori e profumi e di decorazioni moresche che rapiranno i vostri occhi e i vostri obiettivi. Il labirinto di siepi fiorite e fontane è eccezionale e merita una passeggiata rilassata e approfondita. La fila di fronte alla Cattedrale di Siviglia è sempre corposa ma non lasciatevi spaventare è scorrevole e vi introduce ad una delle cattedrali gotiche più grandi e spettacolari del mondo, dove potrete anche vedere la tomba di Cristoforo Colombo. Non tralasciate il chiostro (il Patios de Los Naranjos) uno stupendo aranceto proprio sotto la Giralda. Giralda di cui consiglio assolutamente l’impegnativa salita (rampe senza scale che permettevano di salire a cavallo fino in cima).

Da lì godrete di una spettacolare vista anche sul chiostro sopracitato e di questa meravigliosa città, divisa in due dal fiume Guadalquivir. Il quartiere che incontrerete dopo aver visitato la Torre de Oro sulla sponda nord e aver attraversato appunto il puente de Triana è Triana ed è il quartiere più sevillano e vero della città, niente di turistico ma godrete della compagnia del calore di questa gente, di una vita notturna intensa, del suo Mercado e delle sue feste leggendarie. Bellissime le sue case colorate così fotografate dalla sponda opposta.

Passeggiate la sera lungo le sponde del fiume e non potrete che apprezzare la sua vitalità e la sua voglia di divertimento. Per la sera il consiglio è di assistere almeno una volta ad un vero spettacolo di flamenco sevillano come abbiamo fatto noi a la Casa de la Guitarra, un locale per locali, vero e non turistico, quasi un club culturale per tenere viva questa meravigliosa tradizione di musica e ballo.

Passateci davanti magari nel pomeriggio, lo trovate alle spalle dell’Alcazar, in uno dei vicoli minuscoli  e prenotate il vostro posto per la sera. Non ve ne pentirete, noi ne siamo rimasti affascinati e stupiti. Locali per mangiare le celebri tapas sono tanti e tantissimi buonissimi, noi abbiamo trovato il nostro locale al quale ci siamo affezionati e dove siamo tornati quasi ogni sera e cioè El Pimenton, dove le tapas sono arte ma anche la paella è divina. Tappa da fare obbligatoria è l’antica pasticceria Confiteria La Campana dove potrete gustare il dolce tipico sivigliano e cioè i polvorones. Deliziosi biscotti friabili di noci. Buonissimi!

Non ci siamo fatti mancare un bel massaggio e un percorso benessere all’Aire de Sevilla, un posto magico dove riprendersi dalle fatiche delle intense giornate di visite, fra le quali  non dimenticate quella alla Plaza de Toros de la Real Maestranza e al suo bellissimo Museo. Una tappa intensa, 5 giorni che avrei voluto fossero il doppio per assaporare ed immergermi ancora di più in un’atmosfera che adoro, quella della calorosa e calma Spagna del sud, quel sapore andaluso, forte ed intenso che da quel giorno mi è mancato tantissimo. Ma era ora di partire col nostro bus Alsa verso la nostra tappa finale, il viaggio era quasi terminato ma mancava ancora una città sottovalutata ma altrettanto bella e affascinante come Malaga. Hasta luego amigos!! Alla prossima e ultima tappa.

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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