Andalusia (parte 1) : Granada, le meraviglie dell’Alhambra, l’hammam e il romanticismo…

Amo la Spagna, amo i suoi colori, i suoi sapori e la sua gente. Amo la sua vita e nel mio viaggiare attraverso questa splendida terra di sicuro (esclusa Madrid) la zona che ho più amato è stata l’Andalusia. Un viaggio durato 12 giorni nel 2014 e che, in questi racconti, ho suddiviso in 4 parti, perché 4 sono state le città meta del mio viaggio fatto assieme alla mia ragazza dell’epoca. Un viaggio sognato a lungo e preparato nei minimi dettagli, dalla partenza da Milano Malpensa verso Malaga (che sarà l’ultimo capitolo della saga) e da lì utilizzando i bus Alsa (veramente comodi e convenienti per chi non vuole noleggiare una macchina) attraverso le tappe del nostro viaggio. Oltre al bus in anticipo avevamo anche prenotato ovviamente le varie sistemazioni per la notte e a Granada utilizzando un portale, avevamo trovato un appartamento fantastico nel centro della città, con un patio andaluso e molta privacy. Il viaggio poteva cominciare. Era settembre ma le temperature erano davvero altissime (per intenderci 41°) ma non pesanti come nella nostra pianura Padana, c’era sempre quel venticello del deserto che rendeva l’aria gradevole per quanto possibile. Granada è una città piena zeppa di vicoli da esplorare, alcuni impervi perchè ci sono colline e saliscendi, esplorarla è faticoso vero ma regala emozioni indimenticabili.

Assolutamente da vedere sono i Miradores dove, dopo una salita che in estate maledirete, potrete godere di una vista del monumento per cui è famosa Granada ed uno delle bellezze più celebrate del  mondo e cioè l’Alhambra. Le fatiche vi sembreranno davvero un’inezia davanti a questo panorama mozzafiato, dove il colore quasi rosa della fortezza moresca vi farà consumare tutti i gigabyte delle vostre schede di memoria : assicurato! Noi abbiamo scattato le nostre foto migliori dal Mirador de San Nicolàs. La parte principale del nostro viaggio era proprio la visita al monumento per eccellenza della città e quindi la sera relax e tanta, tantissima emozione perchè finalmente lo avremmo visitato dopo averlo tanto visto in tantissime foto e libri. La visita all’Alhambra è lunga e articolata se non volete perdervi nulla delle sue meraviglie e la coda da fare non è da meno (consiglio di acquistare in rete i biglietti per evitarne una parte), ma vale tutti i secondi spesi. Non ci sono parole per descrivervi i suoi giardini, i giochi d’acqua delle fontane, le decorazioni del Patio de los Leones.

E’ solamente da vedere, nemmeno le foto le rendono giustizia, anche perché nelle foto sarà difficile riuscire a scattarne senza turisti, nelle ore di punta sono davvero tantissimi, anche se essendo così vasta riuscirete a visitarla senza affanni.Noi per la sera ci abbiamo messo la ciliegina e cioè una cena in uno dei ristoranti più romantici del mondo, il Carmen de Aben Humeya. E’ stata una delle cene più incredibili della mia vita, non solo per il cibo eccezionale ma per la vista senza pari proprio di fronte alla collina che ha l’Alhambra alla sua sommità, che arrivati al dolce e quindi al tramonto diventa rosa, sfuma e lascia spazio alla stupenda illuminazione notturna.

Uno spettacolo romantico e davvero da lasciare senza parole, per me poi era pure il regalo di compleanno quindi direi che la perfezione non esiste ma qui ci siamo andati pericolosamente vicino, certo non è a buon mercato ma per quello che offre diciamo che non è nemmeno esagerato. Ciliegina numero due l’abbiamo messa il giorno dopo, quando dopo aver esplorato la città e anche lo stand per i Mondiali di Basket, che quell’anno si tenevano in Spagna, abbiamo deciso di prenderci un pomeriggio per noi e siamo andati all’hammam Al Andalus. L’hammam è un’esperienza paradisiaca, rigenerante e che dire poi dell’interno dell’edificio, farete un bagno in acque di varie temperature in saloni che riproducono le decorazioni moresche e berrete ottimo tè con pasticcini in salette apposite. Se volete riprendervi dalle fatiche delle vostre esplorazioni, consiglio assolutamente di prenotare un pomeriggio qui, uscirete come nuovi pronti, come lo siamo stati noi per visitare la splendida Cattedrale, le vie del centro e lo splendido Mercado de Artesania, zeppo di negozi di stoffe, souvenir e lampade.

Bellissimo passeggiare e assaporare i profumi degli aranci e dei tè che vengono venduti nei pressi della Cattedrale. La sera poi le piazzette si animano con spettacoli bellissimi di flamenco, che rendono ancor più gradevole le passeggiate. Alla fine di questo mio racconto lascio un ultimo consiglio, una chicca. Recatevi nell’atrio del Monasterio de San Bernardo, lì vendono i dolci fatti a mano dalle monache di clausura e dopo averli acquistati ve li passeranno attraverso una ruota girevole, che pensate nell’antichità veniva usata dalle donne che lasciavano qui i loro bambini abbandonati senza che venissero viste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I dolci per inciso sono davvero squisiti e farete un’esperienza da macchina del tempo. Dopo questi 3 giorni intensi con rammarico perchè stavamo lasciando una cittadina deliziosa ma con ancora tanta curiosità per la prossima tappa, Cordoba, ci siamo diretti verso la moderna stazione dei pullman di Granada dove il bus Alsa ci avrebbe portati attraverso le lande desertiche andaluse. Alla prossima puntata!

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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